L’e-learning, dopo l’esperienza della pandemia, acquista sempre più punti agli occhi degli studenti. Alle superiori, la metà delle aspiranti matricole non esclude di iscriversi direttamente in un ateneo online dopo il diploma. E tra gli attuali universitari i più soddisfatti sono proprio quelli delle telematiche
Se per la scuola il secondo anno di pandemia ha coinciso con il ritorno delle lezioni tradizionali, in presenza, lo stesso non si può dire per le università. Negli atenei, infatti, anche l’anno accademico in corso è stato dominato dalla Dad: 2 studenti universitari su 5 dicono di aver frequentato le lezioni prevalentemente a distanza, anche volontariamente. Ed è facile immaginare che, anche in futuro, l’e-learning rimarrà un’opzione a disposizione dei ragazzi, ormai abituati alla nuova modalità d’apprendimento. Un fattore, questo, che potrebbe modificare sensibilmente le loro scelte per il post-diploma, portando presto alla definitiva consacrazione degli atenei che operano esclusivamente online. Almeno ciò è quello che traspare dai risultati dell’Osservatorio “Università Telematiche”, realizzato dal portale studentesco Skuola.net in collaborazione con il CFU – Centro Formativo Universitario.
Tra i circa 4.000 alunni delle scuole superiori interpellati che, nel loro futuro, vedono l’iscrizione a un corso di laurea, oltre 1 su 2 pensa che valuterà anche l’offerta di queste realtà. E quasi 1 su 10 le ha messe ai primi posti nella lista delle opzioni. Si tratta di un cambio di paradigma radicale, visto che in passato questi atenei venivano presi in considerazione più dagli studenti lavoratori che da quelli a tempo pieno. Ma non è solo la Dad a trainare la crescita di consensi delle “telematiche”. Certamente ha fatto la sua parte, sdoganando il concetto di formazione a distanza: non a caso ben 2 studenti su 3 dicono di aver maturato il proprio pensiero analizzando soprattutto il modo in cui il mondo della scuola e dell’università hanno risposto all’emergenza.