Vuoi abbandonare la scuola anche tu? Forse c’è una soluzione. La Scuola Paritaria, anche a Taranto.
La scuola di oggi è una scuola “classista”, ha annunciato di recente il nuovo ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, sottolineando cosa ha portato al nuovo nome del ministero. Quella di oggi “non è una scuola dell’ugualianza perché non è una buona scuola”. Afferma anche un inconveniente che affligge i giovani italiani più di altri, è quello dell’abbandono scolastico precoce. Il consueto divario tra Nord e Sud, pur non essendo nuovo, è preoccupante. Gli ultimi dati ci dicono che nel nostro Paese il 12,7% degli studenti di quell’età non raggiunge il diploma. Se si considera anche la dispersione implicita, il dato si avvicina al 20%: il fenomeno rilevato dall’INVALSI tiene conto di coloro che, anche con un diploma, non hanno acquisito le competenze minime richieste entro la fine dei 13 anni di scuola.
Se la scuola pubblica non funziona, c’è la possibilità del recupero anni scolastici anche a Taranto
In Italia più di 1 studente su 10 lascia la scuola prima del diploma, mentre in Sicilia il numero raddoppia – Skuola.net spiega nel dettaglio l’entità del problema, a partire dalla dispersione comunemente definita “esplicita”. Ovvero la percentuale di studenti che lasciano la scuola ed entrano nel mondo del lavoro (quando lo fanno) senza un diploma non acquisendo le qualifiche che consentono loro adeguate opportunità. Come accennato in precedenza, secondo i dati Eurostat per il 2021, in Italia il 12,7% dei giovani dai 18 ai 24 anni ha solo la licenza media. Peggio di noi, in Europa, solo Romania (15,3%) e Spagna (13,3%). Il numero in sé è sbalorditivo perché, oltre ad essere paragonato ad altri Paesi europei, nel nostro Paese coinvolge più di un giovane su 10. Tuttavia, se guardiamo i dettagli regionali (dati Istat), sembra più inquietante. In sette regioni italiane questa quota supera la media italiana: tra queste anche la Puglia e la provincia di Taranto. Ma come recuperare a scuola il tempo perso? La scuola privata può aiutare.
Parlando di dispersione implicita, le cose non sono più confortanti. Perché se la dispersione “implicita” significa che si è ad un passo dal diploma, in realtà si hanno le stesse competenze di chi non ha proseguito la formazione dopo la scuola media. La riflessione è sorta dopo la prima indagine INVALSI sulle scuole superiori, risalente all’anno 2018/19: i risultati mostrano che alcuni studenti hanno ormai terminato gli studi, ma non hanno ancora raggiunto le conoscenze di base di matematica, italiano e inglese che dovrebbero avere dopo la scuola superiore. In quell’anno gli studenti “scomparsi” impliciti si fermavano al 7,5%.
E se ti manca solo qualche anno puoi anche frequentare due o più anni in uno.
Nel 2021, con la pandemia, la situazione è diventata ancora più grave: il tasso di ritiro anticipato ha raggiunto il 9,8%, e in alcune parti della provincia di Taranto ha ampiamente superato la doppia cifra.
Le scuole sono classiste: non è un’opinione, è un dato di fatto – “Purtroppo le scuole italiane sono classiste, questo non è il parere del ministro Valditara, ma un fatto documentato dall’INVALSI attraverso i sondaggi. L’istituto rileva infatti che le scuole non sono riuscite a ridurre lo svantaggio medio degli studenti provenienti da famiglie il cui titolo di studio più alto era un diploma di scuola secondaria di secondo grado rispetto alle famiglie con almeno un genitore in possesso di laurea. Anche nelle graduatorie di abbandono precoce, c’è relazione tra PIL regionale pro capite e tassi di abbandono. Purtroppo il diploma oggi non è più opzionale, diventa una necessità e spesso le scuole private diventano l’unica soluzione per chi, rimasto indietro vuole recuperare anni e conseguire il diploma.